PROGENIE DEGENERE

Quello che troverai nel mio Blog, vuole essere un input alla tua curiosità e genialità artistica, senza sottovalutare l'attenzione di quanti si ritengano palesemente "negati per la pittura". A tutti consiglio di liberarsi attraverso il colore, senza lasciarsi inibire, condizionare dal giudizio: probabilmente l'arte più significativa è stata quella generata dall’irragionevole nell'irragionevole. Oltre la giusta contraddizione, se la Tecnica è una base concreta, la genialità è un'altezza inconcreta, appunto amorfica, irraggiungibile, inafferrabile…

venerdì 19 luglio 2013

LA CARTAPESTA

LA CARTAPESTA. Storia. La storia della cartapesta è associata a quella della carta (etimologia: charta/latino, kàrtes/greco, indicava, alle sue origini il foglio di papiro, in seguito la pergamena, e dal Medioevo la carta moderna). Un funzionario cinese, Ts'ai Lun, la introdusse nella manifattura imperiale nel 105 d.c.; pare, però, che questa tecnica fosse già in uso da diversi anni in Cina. A partire dal secolo VIII, quando alcuni artigiani cinesi vennero fatti prigionieri dagli arabi, la tecnica divenne in uso, quindi si diffuse anche in Europa; in Italia, si fanno risalire i primi documenti in carta a partire dalla metà del 1200. Proprio gli italiani contribuirono a rendere più resistente la tecnica, introducendo nella pratica la colla animale e la battitura. Molti documenti, risalenti a 700 anni fa, mantengono ancora la loro integrità grazie a questo procedimento, che all'inizio della sua diffusione non ottenne particolari appoggi, anche perché si era portati a pensare che la colla animale potesse indurre la carta ad essere attaccata dai germi, e quindi si decise di ricorre alla carta pergamena per documenti di notevole importanza. Alla  seconda metà del '200 risale, invece, la filigrana: caratteristica carta che presenta striature più chiare o più scure se osservata in trasparenza. Quando poi si arriverà alla rivoluzione industriale, quindi alla meccanizzazione, la produzione della carta si evolverà in maniera continuativa.

Ingredienti. Come la pasta di sale, trattasi di un impasto assolutamente semplice e che si avvale di strumenti/materiali di comune uso e riciclo: vecchi giornali, acqua, colla e tanta fantasia. Innumerevoli sono le evoluzioni artistico-realizzative di questa tecnica antica, dai giocattoli alle statue sacre, dai burattini ai personaggi del presepe, passando per i carri allegorici.  L’Impasto. Si lascia macerare la carta da giornale precedentemente sminuzzata - ricorrere ad un frullatore ad immersione può agevolare il lavoro - per alcuni giorni in una bacinella d'acqua (è preferibile adoperare carta non oleata o patinata). Alla fine della macerazione risulterà una poltiglia. Dopo aver strizzato l'impasto, collocarlo all'interno di un sacchetto di cotone, ed ancora strizzarlo fino ad eliminare i residui d'acqua.  Si procederà ad aggiungere la colla in polvere o vinilica adoperata in tappezzeria, ed un po' di polvere di gesso.  La pasta deve risultare elastica e senza grumi. L'impasto può essere conservato in un sacchetto di plastica. E' anche possibile realizzare oggetti con strisce di giornale bagnate ed alternate alla colla, nonché alla poltiglia di carta macerata succitata.

• La Colla. Le colle utilizzate per il procedimento della cartapesta sono svariate: oltre alla menzionata colla vinilica, vi è quella in polvere, che viene disciolta in acqua fredda; quella di farina, ottenuta sciogliendo una porzione di farina (es. 100g) in 2 litri di acqua, mescolando fino all'ebollizione ed a vederla ridursi in gelatina (trattasi di una colla adoperata a caldo e successivamente riscaldata a bagnomaria); e poi la colla di pesce, in scaglie o polvere, sempre disciolta a bagnomaria con parte di gesso, quindi trattasi di colla a caldo. Consiglio: lasciare asciugare ogni strato prima di applicare quello successivo. Strumenti. A differenza della pasta di sale, può essere adoperata anche strumentazione in ferro, come forbici, spatole, filo di ferro; munitevi anche di catino, pennelli, carta vetra, stucco, frullatore, e quanto ancora il lavoro previsto necessiti, oltre agli ingredienti succitati e previsti. La Matrice. Se abbiamo deciso di realizzare una maschera, allora bisognerà ricorrere alla matrice, ovvero una forma prestampata in creta, gesso o realizzata direttamente da noi in argilla. Prima di procedere all'applicazione dell'impasto/cartapesta, insaponare, cerare o passare del talco sulla parte superiore della matrice: con questo procedimento si agevolerà il distaccamento della forma risultante. Si consigliano diversi strati di carta, dai sei  agli otto. Lasciare asciugare il tutto fino a quando la forma potrà essere staccata agevolmente. Passare alla colorazione prevista. Il Colore. I colori a tempera vanno benissimo, anche gli acrilici e quelli a smalto. Si può anche mescolare direttamente all'impasto della cartapesta l'anilina in polvere, e così renderla più uniforme.


TECNICHE PITTORICHE

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