PROGENIE DEGENERE

Quello che troverai nel mio Blog, vuole essere un input alla tua curiosità e genialità artistica, senza sottovalutare l'attenzione di quanti si ritengano palesemente "negati per la pittura". A tutti consiglio di liberarsi attraverso il colore, senza lasciarsi inibire, condizionare dal giudizio: probabilmente l'arte più significativa è stata quella generata dall’irragionevole nell'irragionevole. Oltre la giusta contraddizione, se la Tecnica è una base concreta, la genialità è un'altezza inconcreta, appunto amorfica, irraggiungibile, inafferrabile…

venerdì 10 gennaio 2014

MOSAICO

Storia. E' una tecnica che risale alla civiltà mesopotamica; veniva utilizzata dai Sumeri per decorare le facciate o i pilastri. Nell'antico Egitto, invece, la ritroviamo  negli edifici sacri e residenze dei faraoni. Il commercio la portò in Grecia, fino all'Impero romano. Dal IV secolo, vengono introdotti nuovi accorgimenti tecnici, per decorare pareti basilicali ed absidi, nonché arconi trionfali; si avverte in questo periodo il bisogno di staccarsi  dalle forme classiche. A Roma e Ravenna, questo processo di distaccamento dall'arte classica musiva verrà ad attuarsi, poiché quanto rappresentato - nella fattispecie le figure - non sarà più in rilievo ed immobile, ma perderà spazialità, trasformandosi in simbolo, inserito su uno sfondo non più azzurro (classico), bensì di colore oro. Per l'appunto, con i Bizantini, tra il V e VI secolo d.c., raggiunse livelli altissimi, acquisendo ulteriori evoluzioni tecniche. Sempre a Roma, dal VII secolo al XIII,  verrà applicata ad elementi architettonici, da parte di artisti come Torriti, Rosuti, Cavallini, Cosmati; mentre a Venezia, in concomitanza a quella bizantina, la tecnica ebbe anche grande diffusione,  tanto che nel XVI secolo alcuni artisti musivi lavoreranno su  alcuni cartoni preparatori del grande Raffaello. Venne poi sostituita dalla pittura murale. Agli inizi del '900, con Antonio Gaudì (Barcellona), grazie all'estro, la genialità di questo architetto eccelso, il mosaico troverà applicazioni suggestive ed originali, ma soprattutto gigantesche. La Tecnica. Consiste nel combinare pezzetti di vetro, pietruzze, pezzi di smalto di colori diversi, per mezzo di stucco forte, ed ottenere così un'opera d'arte capace di riprodurre i disegni più diversi. Vi sono due tipi di mosaico: quello costituito da tessere marmoree per pavimenti; e quello a tessere vitree per decorare volte e pareti. Osservando il risultato ad una certa distanza, percepiremo l'opera nella sua unità, nonostante si tratti di tessere che cambino colore senza sfumature: questo succede per l'accostamento di tessere di tonalità graduale. Questa tecnica rientra anche in didattiche scolastiche ovviamente, in questo caso, ci si avvale di materiali più economici e di comune uso: un cartone piuttosto spesso (base del mosaico) e ritagli (quadratini) di giornali o riviste di diverse colorazioni;  il disegno verrà tracciato sul cartoncino con un pennarello e poi, passata la colla per carta, si procederà a comporre l'immagine con le tessere di carta di giornale.  Questo tipo di accostamento può anche essere eseguito avvalendosi di pasta, sassolini, bottoni;  in questo caso bisognerà ricorrere ad una colla molto adesiva e combinata con uno strato di DAS su cui andremo ad incastrare il materiale prescelto.

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